Il Barattolo
ASSOCIAZIONE DI COLLEZIONISMO BIRRARIO

Storia della birreria Pallanza



Sistemando il mio archivio storico ormai molto ricco e voluminoso mi sono imbattuto in una storia della Birreria Pallanza scritta nei primi anni 80 dall'ing. Jacques Richard responsabile della parte tecnica dagli anni 50. Ve la propongo così come l'ho trovata.

Prima e durante la guerra mondiale del 1914-18 la birra sulla riva piemontese del lago Maggiore proveniva essenzialmente da Locarno.

La produceva la piccola fabbrica locale fondata, nel 1854, da un docente Giovanni Beretta e poi saldamente presa in pugno dal figlio Efrem esperto mastro birraio.

Era questi un imprenditore di rara risolutezza e tenacia, molto attento ai progressi della tecnica (non per nulla fu chiamato come esperto, per la fondazione della Birra Ichnusa in Sardegna), sostenuto da una incrollabile fede nell'avvenire del mercato birrario italiano.

Ci piace immaginarlo percorrere le sponde del lago sul suo carro carico di fusti di birra e trainato da due robusti cavalli normanni, ch'egli fu peraltro tra i primissimi a sostituire coi primi autocarri, dal cambio esterno e dalla trasmissione ancora a catena.

Il dopo guerra, con l'abolizione della parità monetaria, le numerose nuove difficoltà, specialmente doganali, fa sorgere l'idea di un accordo con la Birreria Ghiglione di Borgomanero.

Le trattative si arenano nei sentimenti personali e così, con la sua volontà di pioniere Efrem Beretta si ferma a Pallanza e acquista il vecchio convento con le sue belle volte sotterranee, i suoi vasti locali, il suo pozzo di acqua leggera e purissima.

Senza perdere tempo ne inizia la trasformazione in birreria e nasce così la "Birra Pallanza".

Nell'estate del 1921 la birra non è più importata dal Cantone Ticino. Inizia la produzione locale.

Il periodo fra le due guerre mondiali non è facile, la vita è molto dura, le difficoltà aumentano anche nel campo birra: la soluzione di unire le due birrerie di Pallanza e Borgomanero si ripresenta come unica salvezza e si risolve con la concentrazione della fabbricazione della birra a Pallanza.

In seguito alla morte del fondatore della Birra Pallanza la generazione seguente assume la responsabilità della condotta della fabbrica: Achille Beretta è il direttore commerciale con i fratelli Martino direttore tecnico e Efrem nel consiglio amministrativo.

Le conseguenze dell'ultima guerra mondiale sono presenti e influenzano negativamente e per molti anni il commercio della birra.

Solo verso la metà degli anni cinquanta si comincia a respirare un'aria più viva: si sente un venticello fresco foriero del prossimo "boom".

Col suo temperamento aperto e deciso Efrem vuol approfittare di questo periodo favorevole per portare la Birra Pallanza ad un livello tecnico e commerciale più importante.

Dal 1956 la parte tecnica è affidata all'Ing. Jacques Richard già ricco di una lunga esperienza acquisita in Svizzera, Germania, Francia e Indocina.

La ragione sociale viene modificata da Birra Pallanza in "Birra Sempione S.p.A.".

Le vendite aumentano e la produzione supera la cifra di 20.000 hl, quantità ancora modesta ma già, per l'epoca, di una certa consistenza.

Nel corso degli anni sessanta e inizio settanta due avvenimenti hanno specialmente contribuito al rapido sviluppo della Birra Sempione.

Dapprima la nomina quale amministratore delegato di un rappresentante della nuova generazione nella persona dell'Avv. Efrem Beretta e poi, nel 1968, la partecipazione nell'amministrazione del dott. Giovanni Santambrogio il quale, proprietario della Boario, eserciterà il proprio controllo in numerosi centri di vendita.

Alla Birra Sempione l'attività è intensissima: gli anni passano con molti sacrifici per la gestione tecnica che stenta a seguire l'aumento vertiginoso delle vendite.

Sfidando la concorrenza tutti i gruppi birrai, in pochissimi anni, aumentano rapidamente il giro d'affari sviluppando quasi irrazionalmente il settore tecnico produttivo.

Sono gli anni del "boom" economico gli anni della nascita dei giganti tecnici, delle supernazionali, il senso della misura salta. Purtroppo questi periodi mirabolanti, affascinanti hanno una durata limitata e così ben presto, intorno agli anni 1971-72, si presenta la necessità di un ripensamento che certi concludono con una fusione delle proprie forze.

La società Birra Sempione S.p.A. dopo cinquant'anni di appartenenza alla famiglia Beretta di Locarno viene assorbita dal Gruppo Santambrogio il quale, nel 1974, conclude un'altra associazione con il Gruppo Wührer.

A settembre 1974, la produzione di circa 160.000 hl annui della Birra Sempione viene trasferita in altre fabbriche del gruppo Wührer.

Così vittima, come tante altre piccole e medie industrie, la Birra Sempione cessa ogni attività.

Michele Airoldi

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